La content curation è una strategia fondamentale per chiunque desideri mantenere una presenza online costante e interessante senza spendere ore nella creazione di contenuti originali. Continua a leggere per saperne di più!
Nel mondo del content marketing, mantenere un flusso costante di elaborazione, pubblicazione e condivisione di contenuti di qualità può risultare una vera e propria sfida. Creare contenuti originali richiede tempo, risorse e una buona dose di creatività ma, fortunatamente, esiste una strategia che può semplificare notevolmente questo processo: la content curation.
Tradotta in italiano come “cura dei contenuti“, è un’attività che consiste nella selezione, raccolta e condivisione di contenuti rilevanti provenienti da fonti diverse, spesso adattati o modificati per rispondere alle esigenze del proprio pubblico. Questa pratica è svolta da professionisti del web, noti come content curator, e offre un’alternativa più accessibile rispetto alla creazione di contenuti originali, pur mantenendo un alto valore informativo.
In altre parole, grazie alla content curation, puoi arricchire il tuo piano editoriale senza dover inventare ogni singolo contenuto da zero.
Non solo ti aiuterà a risparmiare tempo, ma ti permetterà anche di restare sempre aggiornato sulle ultime tendenze, migliorando l’esperienza online del tuo pubblico. Continua a leggere questo articolo per scoprire come applicare questa strategia e come utilizzare al meglio gli strumenti efficaci per raccogliere e condividere i contenuti giusti.
Cos’è la Content Curation e perché è importante?
“La cura dei contenuti è l’assemblaggio, la selezione, la categorizzazione, il commento e la presentazione delle informazioni di qualità più rilevanti. Aggiungi la tua prospettiva editoriale umana mentre integri il tuo marchio a 360 gradi.”
Queste parole di Heidi Cohen, esperta di marketing strategico, racchiudono in modo perfetto l’essenza della content curation.
Apparentemente potrebbe sembrare un copia e incolla di contenuti, ma cerchiamo subito di chiarire un concetto: non è un’attività passiva!
La content curation va ben oltre la semplice condivisione di contenuti pubblicati da fonti terze. Si tratta, infatti, di un vero e proprio processo strategico che comporta una scelta curata e ponderata, una personalizzazione e una presentazione delle informazioni con un tocco unico, che riflette la voce e i valori di un brand. È un’arte che richiede dedizione, ma che può davvero fare la differenza in una strategia di content marketing.
Uno dei principali vantaggi della content curation?
Permette di diversificare il calendario editoriale senza sacrificarne la qualità.
Immagina di doverti occupare di un piano editoriale denso e impegnativo: la content curation consente di inserire contenuti freschi, rilevanti e di grande valore, risparmiando tempo prezioso che altrimenti impiegheresti per creare contenuti completamente nuovi. Una strategia perfetta per chi ha bisogno di mantenere un flusso di pubblicazione costante di contenuti!
E non finisce qui. La content curation offre anche un’opportunità d’oro per creare connessioni professionali.
Ogni volta che condividi un contenuto proveniente da una fonte esterna, hai la possibilità di far sapere al creatore che apprezzi il suo lavoro, magari menzionandolo o taggandolo. Questo piccolo gesto può aprire le porte a future collaborazioni, creando un network di contatti che ti aiuterà a crescere e posizionarti come un leader di pensiero nel tuo settore. In altre parole, non solo consolidi la tua reputazione, ma costruisci anche una community che apprezza il valore che offri, arricchendo ulteriormente la tua brand awareness.
I numeri parlano chiaro. Secondo uno studio di Curata, l’82% dei marketer si dedica attivamente alla content curation, con il 16% che pratica questa attività quotidianamente. Il 41% degli esperti afferma che la content curation ha migliorato significativamente la qualità dei lead generati, mentre un altro 50% ha visto aumentare la visibilità del proprio brand, il traffico web e l’engagement. Questi numeri confermano quanto la content curation sia ormai diventata una componente fondamentale di una strategia di marketing digitale efficace, con un impatto tangibile sulla crescita organica e sul coinvolgimento del pubblico.
Come funziona la Content Curation?
Ora che abbiamo compreso che cos’è la content curation, vediamo alcuni esempi pratici e come applicarla in modo efficace in una strategia di content marketing.
- Ricerca e selezione dei contenuti
Il primo passo è dedicare tempo e energie alla ricerca e intercettazione dei contenuti più rilevanti per la propria attività, sia in ambito B2C che B2B. Sebbene esistano diversi strumenti di content curation, la vera differenza sta nella capacità di individuare le fonti più affidabili, attendibili e pertinenti: blog di settore, pagine social specializzate, aggregatori digitali di news e feed RSS personalizzati, …
- Verifica delle fonti e fact-checking
Una volta individuati i contenuti è essenziale verificarne l’attendibilità. Il fact-checking è una fase imprescindibile della content curation; diffondere fake news o informazioni poco affidabili può danneggiare gravemente la reputazione di un brand, specialmente nell’era della creazione di contenuti con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale. A questo proposito, se non lo hai ancora fatto, ti invitiamo a leggere il nostro articolo di blog dedicato alle allucinazioni dell’AI.
Ogni realtà, dalle aziende ai content creator, ha la responsabilità di combattere la disinformazione promuovendo trasparenza e credibilità.
- Personalizzazione e rielaborazione
Oltre alla condivisione diretta, si può valutare una fase di rielaborazione dei contenuti per integrarli nel piano editoriale in una forma adattata al proprio tone of voice. La chiave è personalizzare senza stravolgere il significato originale, mantenendo coerenza con lo stile e il modo di comunicare del brand e le esigenze del suo pubblico. In questo caso, strumenti come il social media listening e il dialogo online possono aiutare a comprendere meglio i bisogni degli utenti.
- Adattamento alla piattaforma e community management
Infine, è fondamentale considerare le logiche del canale e della piattaforma eventuale su cui saranno pubblicati i contenuti. Ogni canale ha il suo linguaggio e il suo pubblico, quindi il messaggio deve essere adattato di conseguenza. Inoltre, un’attenta gestione della community è essenziale per coinvolgere gli utenti, rispondere ai commenti e incoraggiare l’interazione.
Quali strumenti utilizzare per la Content Curation?
Ora che abbiamo capito come delineare una strategia ben definita, con obiettivi chiari e passi precisi da seguire, sappi che esistono diversi tool di content curation che possono semplificare il processo. Scopriamo insieme alcuni dei più utilizzati!
RSS
L’RSS è un sistema standardizzato per la distribuzione dei contenuti che permette di rimanere aggiornati sugli spazi digitali preferiti – come blog, siti web, profili social – senza doverli consultare o visitare singolarmente o iscriversi a newsletter.
In parole semplici, attivando un feed RSS, sono i contenuti a raggiungere l’utente, eliminando la necessità di cercarli manualmente.
A proposito, lo sapevi che LinkedIn ora permette di importare automaticamente i post dai feed RSS della tua azienda? Ad esempio, puoi condividere direttamente sulla tua pagina LinkedIn gli aggiornamenti provenienti dal sito web aziendale, come gli articoli di blog o le news. Utile, no?
Google Trends
Google Trends è uno strumento online di Google che permette di analizzare l’andamento di una determinata query nel motore di ricerca, sia nel tempo che nello spazio.
Grazie a questo tool, è possibile scoprire da quali aree geografiche provengono le ricerche degli utenti e quali sono le parole chiave correlate più popolari. Queste informazioni sono particolarmente utili per individuare trend emergenti e affinare le strategie di content marketing.
Google Trends, inoltre, offre la possibilità di filtrare i dati per tipologia di contenuto – come immagini, video, news e infografiche – aiutando a comprendere meglio le dinamiche del settore di riferimento e a ottimizzare il processo di ricerca e creazione di contenuti.
Pocket è un’app che funge da vera e propria tasca virtuale, ideale per salvare e organizzare contenuti da utilizzare in futuro. Puoi raccogliere articoli, video, intere pagine web e altro ancora, etichettandoli e archiviandoli in uno spazio unico in base ai temi di interesse. Questi contenuti vengono poi visualizzati in un’unica dashboard permettendoti di navigare senza uscire dall’app e di condividerli facilmente con la tua rete.
Si tratta di uno strumento che permette di creare una vera e propria rivista digitale personalizzata per i propri lettori. Oltre a un feed personalizzato, gli utenti possono selezionare le categorie di interesse e iscriversi a fonti specifiche che offrono contenuti in vari formati. Flipboard consente di arricchire la rivista aggiungendo anche link promozionali a prodotti o servizi menzionati, offrendo così un’opportunità per monetizzare o promuovere determinati contenuti.
Slideshare
Slideshare è uno degli strumenti più popolari per distribuire contenuti online che permette di caricare, pubblicare e condividere file PDF, presentazioni e documenti.
Indispensabile per chi fa blogging e ricerca fonti affidabili, Slideshare consente anche di creare articoli direttamente dalle slide caricate, integrandole in una singola pagina web. Inoltre, è possibile arricchire i contenuti con link e parole chiave, migliorando la visibilità e l’interazione. Questo approccio permette di attirare lead tramite contenuti più complessi e informativi, come case study, white paper, ricerche e materiale educativo.
Pinterest è la bellissima piattaforma visiva che consente di connettersi direttamente con il proprio pubblico, grazie a un feed altamente personalizzabile, dominato dalle immagini. È ideale per scoprire idee e ispirazioni creative per qualsiasi progetto, offrendo contenuti sempre nuovi, freschi e aggiornati. La piattaforma permette agli utenti di creare bacheche tematiche dove raccogliere immagini, infografiche e link, rendendo facile l’organizzazione e la consultazione di contenuti in un secondo momento.
Instagram, Facebook e LinkedIn
Anche Instagram, Facebook e LinkedIn offrono funzionalità che consentono di salvare i post per consultarli in seguito, un ottimo modo per creare una raccolta di contenuti interessanti. Su Instagram, puoi salvare le immagini e i video che ti ispirano, organizzando raccolte private per un accesso veloce. Facebook offre una funzionalità simile, permettendo di salvare link, articoli, video e post in una sezione dedicata, mentre LinkedIn consente di salvare articoli e post professionali per rivederli quando necessario. Questi strumenti sono ideali per raccogliere e organizzare risorse utili, che possono essere riprese in seguito per ispirare nuove idee o arricchire il proprio piano editoriale.
Conclusioni
In conclusione, la content curation non solo permette di risparmiare tempo, ma aiuta anche a costruire una presenza online più interessante e coinvolgente. Usando strumenti come Pocket, feed RSS, Google Trends, ecc. puoi raccogliere contenuti rilevanti e condividere informazioni preziose con il tuo pubblico. Non dimenticare, quindi, di integrare la content curation nel tuo piano editoriale per avere sempre contenuti freschi e di valore da condividere!