Cos’hanno in comune Lou Wang, Google e un opossum? Scopri l’evoluzione della ricerca visiva secondo il co-fondatore di Google Lens e perché oggi è essenziale per chi lavora nel digitale.
Fino a pochi anni fa, se volevi sapere qualcosa, la regola era una: scrivi su Google.
Oggi? Basta puntare la fotocamera.
La ricerca visiva è diventata parte della nostra quotidianità: 1,5 miliardi di utenti ogni mese usano Google Lens per identificare piante, tradurre menu, cercare vestiti, trovare oggetti simili o semplicemente… capire cosa hanno davanti.
Nel 2025, sono già oltre 100 miliardi le ricerche visive effettuate.
Dietro tutto questo c’è Lou Wang, oggi Senior Director per i prodotti AI multimodali di Google, che ci ha raccontato come è nata questa tecnologia, come si è evoluta e cosa significa — oggi — progettare un’esperienza digitale che parte… dagli occhi.
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- Dall’intuizione al prodotto: la nascita di Google Lens
- Google Lens “Cerchia e Cerca”: una nuova abitudine digitale
- La ricerca visiva nel mondo: come viene usata (davvero)
- Perché i marketer non possono più ignorare la ricerca visiva
- Il futuro è multimodale: AI, conversazioni e realtà aumentata
- Conclusione
Dall’intuizione al prodotto: la nascita di Google Lens
Quando è nato Google Lens, nel 2017, l’idea era semplice: aiutare le persone a “interrogare” il mondo visivo. Ma c’era un problema: riconoscere oggetti complessi non era ancora alla portata dell’AI. Così, Lou Wang e il suo team hanno deciso di partire da qualcosa di più accessibile: il testo. Tradurre scritte, leggere cartelli, copiare appunti con la fotocamera — sono state queste le prime funzioni.
Da lì, la tecnologia è cresciuta. Oggi Lens è in grado di identificare animali, prodotti, monumenti, stili, piante e molto altro, trasformando l’esperienza visiva in un vero motore di conoscenza.
E la cosa più interessante? Questa tecnologia è diventata uno strumento naturale anche per i più piccoli. Lou racconta di come suo figlio, fin da piccolissimo, abbia iniziato a usare Lens per esplorare tutto ciò che lo circondava — compreso un opossum comparso nel giardino di casa.
Google Lens “Cerchia e Cerca”: una nuova abitudine digitale
Una delle funzionalità più innovative di Google è senza dubbio Cerchia e Cerca.
In cosa consiste? Molto semplicemente: puoi cerchiare qualsiasi elemento su uno screenshot o una pagina web, e Google ti mostrerà contenuti visivamente simili, informazioni e link utili, senza bisogno di cambiare app o digitare nulla.
È una funzionalità fluida, intuitiva, perfetta per uno scenario multitasking. Oggi è già integrata in Chrome e su Android, e sta diventando un nuovo standard nella navigazione.
La ricerca visiva nel mondo: come viene usata (davvero)
Lens non è solo uno strumento utile: è diventato parte della cultura digitale globale. E le modalità d’uso variano moltissimo a seconda dei paesi:
- In India e Indonesia, ad esempio, molti studenti lo usano per tradurre i compiti scritti in inglese.
- In Giappone e Germania, è popolare per il riconoscimento di piante, animali e opere d’arte.
- Negli Stati Uniti, invece, trova grande applicazione nello shopping, nella moda e nei contenuti legati al lifestyle.
Lens si adatta a bisogni molto diversi: che tu stia studiando, esplorando la natura o cercando un abito simile a quello visto in un video, oggi puoi farlo semplicemente inquadrando o cerchiando qualcosa.
Perché i marketer non possono più ignorare la ricerca visiva
Per chi lavora nel marketing digitale, la ricerca visiva non è solo un’opportunità: è una nuova frontiera di visibilità.
Lou Wang sottolinea l’importanza di curare le immagini dei propri prodotti, fornendo foto chiare, angolazioni diverse, contesti realistici e metadati ben ottimizzati. Tutti elementi che aiutano i motori visivi a identificare correttamente l’oggetto e a proporlo nei risultati giusti.
Un altro consiglio prezioso: non rimuovere i prodotti esauriti dal sito. Anche se non sono più disponibili, possono comunque apparire nei risultati visivi e offrire l’occasione di suggerire alternative, accessori, versioni simili. È un modo per non sprecare traffico e attenzione.
Il futuro è multimodale: AI, conversazioni e realtà aumentata
E nei prossimi anni? La visione di Lou Wang guarda molto oltre.
Google sta lavorando a funzionalità sempre più avanzate, come Search Live — che consente di porre domande in tempo reale mentre si inquadra un oggetto — e a una ricerca basata su interazioni conversazionali: puoi chiedere “cos’è questo?”, poi “quanto costa?” o “dove lo trovo?”, e ricevere risposte intelligenti, senza mai digitare nulla.
In parallelo, l’integrazione dell’AI permetterà a Lens di offrire panoramiche sempre più contestuali: non solo risposte, ma anche ispirazioni, collegamenti, suggerimenti personalizzati. Il tutto, a partire da un’immagine.
Conclusione
La ricerca visiva non è una moda passeggera: è una trasformazione profonda nel modo in cui interagiamo con il digitale.
Per le persone, significa esplorare il mondo in modo più intuitivo e immediato.
Per i brand, significa ripensare la propria presenza online a partire dalle immagini.
In un contesto dove vedere diventa cercare, e cercare diventa trovare, chi saprà farsi trovare (anche visivamente) sarà un passo avanti.