Cos’è esattamente un hashtag?
Un hashtag è una parola o una frase preceduta dal simbolo #.
La sua popolarità è legata alla nascita di Twitter, che lo utilizza per contrassegnare le parole chiave, raggruppare i messaggi (tweet) e indicizzare i contenuti in modo semplice e immediato, ma l’hashtag si è presto diffuso anche su altri social network.
Non esistono delle regole precise per usare gli hashtag; ci sono però dei piccoli accorgimenti per utilizzarli nel migliore dei modi e renderli potenzialmente molto seguiti.
La prima cosa da fare è essere molto specifici e attinenti al discorso che stiamo facendo: se, ad esempio, vogliamo esprimere la nostra opinione su un argomento pubblico l’hashtag deve essere il più correlato possibile all’argomento stesso. La cosa migliore sarebbe poi utilizzarlo in una frase che lo contestualizzi, non isolatamente. Es: No: #uovoaltegamino, Sì: Mi preparo un #uovoaltegamino per cena.
Hashtag sì, ma #conmoderazione
Un uso eccessivo degli hashtag non solo è inutile, ma in certi casi addirittura controproducente.
Dobbiamo dunque evitare di “farci prendere la mano” e inserire troppi hashtag tutti insieme: il numero consigliato è compreso tra uno e tre (con l’eccezione di Instagram, come vedremo). Per essere più sicuri del successo del proprio post, meglio utilizzare hashtag già esistenti ed affermati piuttosto che inventarne uno nuovo.
Come si utilizzano gli hashtag sui social?
In Twitter, i tweet nei quali sono presenti gli hashtag generano un livello di engagement due volte superiore rispetto a quelli senza.
Instagram è un altro luogo in cui regnano gli hashtag, ed è forse l’unico caso in cui non occorre usare moderazione: pare infatti che le interazioni siano più alte nei post contenenti più di undici hashtag.
Su Facebook l’utilizzo degli hashtag, reso possibile nel 2013, è molto meno rilevante. Qui gli hashtag si usano per visualizzare tutti i post che sono legati a un certo argomento, infatti Facebook trasforma automaticamente i tag in link. Attenzione, però: recenti ricerche mostrano che i post di advertising contenenti hashtag hanno minore portata rispetto a quelli che non ne contengono.
Google+ attribuisce automaticamente gli hashtag ai post in base al loro contenuto, ma è anche possibile modificarli e aggiungerne di nuovi. Non solo: gli hashtag vengono integrati nelle ricerche di Google, quindi, digitando un hashtag in una ricerca, verrà visualizzata anche una barra laterale dei post di Google+ più rilevanti per quell’argomento.