Piccola industria, serve cultura 4.0
“Mai come oggi l’innovazione è un driver fondamentale per la crescita delle nostre imprese, che hanno la necessità di competere nei mercati globali e di diventare esportatori seriali.” Spiega Carlo Robiglio Presidente della Piccola Industria di Confindustria.
“È arrivato il momento di sfruttare questa epoca per far fare un salto quantico ai nostri piccoli imprenditori, perché oggi piccolo non può più esistere. La sensazione che ho è che da parte delle imprese ci sia tanta voglia di mettersi in discussione”. In questo scenario “la formazione è un mantra”.
Redazione ANSA MILANO
21 MARZO 2018
La competitività delle imprese si misura sempre più dalla capacità di gestire e promuovere la trasformazione digitale e l’innovazione imprenditoriale, anche all’interno del nostro tessuto imprenditoriale, fatto di tante piccole e medie realtà che nell’innovazione e nei processi di digitalizzazione ed efficientamento possono trovare nuova linfa e nuove sbocchi per il proprio business.
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Adottare nuove tecnologie digitali è solo uno degli aspetti per poter aumentare la propria competitività. E’ necessario investire anche in formazione per colmare il gap di competenze specialistiche che un simile cambiamento porta, ed evitare che il digital divide diventi un ostacolo al processo di rinnovamento a cui tendiamo. Occorre trasformare la cultura organizzativa, apprendere nuove modalità di lavoro e sviluppare nuove competenze.
Quanto vale l’Industria 4.0?
L’Osservatorio Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano ha stimato un valore di quasi 2 miliardi di euro, tra soluzioni IT, componenti tecnologiche abilitanti su asset produttivi tradizionali e servizi collegati (dati al 2017).
Solo l’8% delle imprese non sa cosa sia. C’è fermento dunque e gli investimenti sono aumentati del 11% anche grazie agli incentivi economici messi a punto dal governo.
La quota più importante del mercato di Industria 4.0 ovvero il 63% pari a circa 1 miliardo di euro, è legata ai progetti di connettività e acquisizione dell’Industrial Internet of Things, seguito dall’Industrial Analytics (20%, pari a 330 milioni di euro), dal Cloud Manufacturing (9%, 150 milioni di euro) e dall’Advanced Automation (sistemi di produzione e di movimentazione autonomi e collaborativi, con una quota dell’8% pari a 120 milioni di euro.
Il valore umano della quarta rivoluzione industriale
L’enorme opportunità data dall’era digitale può essere paragonata a quella grande spinta innovativa del secolo scorso generata dallo sviluppo delle macchine a motore, e alla rivoluzione che ne è seguita nel nostro modo di pensare e vivere il mondo?
Ti sarai accorto anche tu del delicato momento storico che stiamo vivendo, e di come le trasformazioni in ambito sociale e tecnologico avvengano ad una velocità talvolta insostenibile. Proprio per questo è fondamentale essere attrezzati per trasformare una fase di cambiamento in reale opportunità per la propria vita professionale e personale.
Il digitale è entrato di fatto nelle nostre vite, in famiglia come al lavoro, ignorarlo sarebbe un’ingenua pretesa. Con i giovani, nati praticamente con uno schermo in mano, dobbiamo imparare a relazionarci per creare regole e rapporti nuovi senza alcuna forma di demonizzazione. Con i nativi analogici (come chi sta scrivendo) possiamo confrontarci per comprenderne appieno le potenzialità, in termini di comunicazioni, servizi e creatività.
Le tecnologie sarebbero nulla senza la capacità delle persone di ritrovarsi e consolidare rapporti, basati prima di tutto sulla fiducia. Mai come oggi, abbiamo l’opportunità di vivere una sorta di “umanesimo digitale” in cui le attuali forme di comunicazione digitale e di condivisione ci fanno riscoprire più umani di quanto ci aspettassimo.
Un’azienda sana con un business sostenibile, può puntare sulla qualità di tecnologie in grado di semplificare la complessità, snellire processi, assicurare informazioni e dati sensibili. E’ riuscire a creare un mondo nel quale l’intelligenza emotiva, le attitudini personali e di relazione convivono con strumenti e tecnologie evolute, per affrontare una delle più grandi sfide di questo millennio.