Il Bello e Ben Fatto (Bbf) è la definizione che viene data del modus operandi con cui il nostro bel paese produce beni capaci di distinguersi nei principali 31 mercati avanzati. In base a una ricerca effettuata dal Centro Studi Confindustria, Prometeia e Istat, la borghesia globale top-spender ha un debole per i prodotti del nostro settore macro-alimentare, dell’arredo e della moda italiana.
I principali ambasciatori del Bbf italiano sono gli Usa, attratti dal bel paese anche dal punto di vista culturale, come testimoniato dalla loro massiccia partecipazione ai viaggi nelle nostre città d’arte, soprattutto Roma, Firenze e Venezia. I prodotti italiani di fascia medio-alta sono esportati da 17.000 imprese e rappresentano il 20% delle esportazioni manifatturiere. In base all’8° edizione dello studio “Esportare la Dolce Vita”, dal 2017 al 2022 i 31 mercati avanzati analizzati importeranno dall’Italia 70 miliardi di euro in prodotti Belli e Ben fatti, con una crescita stimata del 20%.
La fortuna di questa formula vincente è dovuta alla cultura italiana del saper fare, alla cura dell’estetica, alla capacità tecnica e tecnologica, con qualità in equilibrio tra utilità, fascino, bellezza e funzionalità. Gli asset italiani possono contare infatti su saperi accumulati da anni, su un paesaggio incantevole e generoso e sul patrimonio culturale unico al mondo per valori e significati.
Si calcola che nel 2022 gli Stati Uniti importeranno dall’Italia ben 13 miliardi di euro di prodotti. Con una media di 37mila euro di reddito disponibile per consumatore, tra i paesi avanzati sono il mercato con miglior potere d’acquisto. Le piccole e medie imprese italiane, nel sistema di economie avanzate, possono contare anche su flussi esteri di libero scambio e accordi preferenziali.
Anche la regione Marche si trova perfettamente in linea con le previsioni di crescita economica. Rispetto alla media regionale, le Marche nel 2017 registrano un aumento del 3.4% delle performance del sistema alimentare, della moda, del mobile, della meccanica e della produzione industriale. I dati dimostrano che la regione Marche ha un grande potenziale di crescita, in quanto le PMI marchigiane rappresentano un sistema di “Made in Italy” meno conosciuto, ma tecnologicamente e produttivamente più avanzato. Le realtà territoriali che sono riuscite a internazionalizzarsi e a digitalizzare i loro prodotti, puntando su un sistema di vendita che utilizzi strategie online ed e-commerce, sono già state premiate con risultati degni di rilievo.
NetcoADV sarà lieta di analizzare con voi un possibile percorso di sviluppo digitale sul territorio italiano ed estero.